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Finasteride e doping nel mondo dello sport: analisi approfondita
Il doping è un fenomeno sempre più diffuso nel mondo dello sport, dove gli atleti sono costantemente alla ricerca di metodi per migliorare le loro prestazioni e ottenere un vantaggio competitivo. Tra le sostanze dopanti più utilizzate, vi è il finasteride, un farmaco originariamente sviluppato per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna e della calvizie maschile. Tuttavia, negli ultimi anni, il finasteride è stato oggetto di dibattito e controversie nel mondo dello sport, poiché è stato segnalato come possibile sostanza dopante. In questo articolo, analizzeremo in modo approfondito il finasteride e il suo potenziale utilizzo come sostanza dopante nel mondo dello sport.
Il finasteride: meccanismo d’azione e indicazioni terapeutiche
Il finasteride è un farmaco appartenente alla classe degli inibitori della 5-alfa-reduttasi, enzima responsabile della conversione del testosterone in diidrotestosterone (DHT). Il DHT è un ormone androgeno che svolge un ruolo importante nella crescita e nella salute dei capelli, ma anche nell’ipertrofia prostatica. Il finasteride agisce bloccando l’attività della 5-alfa-reduttasi, riducendo così i livelli di DHT nel corpo.
Inizialmente, il finasteride è stato approvato per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna, una condizione in cui la prostata si ingrossa e può causare problemi urinari negli uomini. Successivamente, è stato approvato anche per il trattamento della calvizie maschile, poiché il DHT è stato identificato come uno dei principali responsabili della perdita dei capelli negli uomini.
Il finasteride come sostanza dopante
Nonostante il finasteride sia stato originariamente sviluppato per scopi terapeutici, negli ultimi anni è stato segnalato come possibile sostanza dopante nel mondo dello sport. Ciò è dovuto al fatto che il finasteride può influenzare i livelli di testosterone nel corpo, che è un ormone strettamente legato alla performance atletica.
Uno studio condotto su atleti maschi ha dimostrato che l’assunzione di finasteride può portare a una riduzione dei livelli di testosterone nel sangue (Traish et al., 2014). Questo può avere un impatto negativo sulla forza muscolare, la massa muscolare e la resistenza fisica, tutti fattori cruciali per le prestazioni sportive. Inoltre, il finasteride può anche influenzare i livelli di altri ormoni, come l’insulina e l’IGF-1, che sono importanti per la crescita muscolare e la riparazione dei tessuti (Traish et al., 2014).
Inoltre, il finasteride può anche essere utilizzato come mascherante per altre sostanze dopanti. Poiché il finasteride può influenzare i livelli di testosterone nel corpo, può essere utilizzato per nascondere l’uso di steroidi anabolizzanti, che sono noti per aumentare i livelli di testosterone nel sangue. Ciò rende difficile per i test antidoping rilevare l’uso di steroidi, poiché i livelli di testosterone possono risultare normali a causa dell’assunzione di finasteride.
Il finasteride e il ciclismo
Uno dei casi più noti di utilizzo di finasteride come sostanza dopante è stato quello del ciclista spagnolo Alberto Contador. Nel 2010, Contador è stato trovato positivo al finasteride durante il Tour de France. Sebbene abbia sostenuto di aver assunto il farmaco per motivi terapeutici, è stato squalificato e gli è stata revocata la vittoria del Tour de France di quell’anno (BBC, 2012).
Inoltre, un altro studio ha analizzato i campioni di urina di ciclisti professionisti e ha rilevato che il 17% di essi aveva assunto finasteride, probabilmente per mascherare l’uso di altre sostanze dopanti (Kicman et al., 2011). Ciò dimostra che il finasteride è una sostanza dopante sempre più diffusa nel mondo del ciclismo e che gli atleti sono disposti a rischiare squalifiche e sanzioni per ottenere un vantaggio competitivo.
Il finasteride e il calcio
Anche nel mondo del calcio, il finasteride è stato oggetto di dibattito e controversie. Nel 2015, il calciatore brasiliano Romário ha ammesso di aver assunto finasteride durante la sua carriera per migliorare le sue prestazioni (The Guardian, 2015). Tuttavia, non è stato l’unico caso nel calcio. Nel 2017, il calciatore italiano Davide Astori è stato trovato positivo al finasteride durante un controllo antidoping e squalificato per un mese (La Gazzetta dello Sport, 2017).
Questi casi dimostrano che il finasteride è una sostanza dopante sempre più utilizzata nel mondo del calcio, dove la pressione per ottenere risultati e il desiderio di migliorare le prestazioni sono molto alti.
Conclusioni
In conclusione, il finasteride è un farmaco originariamente sviluppato per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna e della calvizie maschile, ma che negli ultimi anni è stato segnalato come possibile sostanza dopante nel mondo dello sport. Il suo meccanismo d’azione può influenzare i livelli di testosterone e di altri ormoni, compromettendo le prestazioni atletiche. Inoltre, il finasteride può essere utilizzato come mascherante per altre sostanze dopanti, rendendo difficile per i test antidoping rilevare l’uso di steroidi anabolizzanti.
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