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Nebivololo e performance sportiva: mito o realtà?

Nebivololo e performance sportiva: mito o realtà?

Nebivololo e performance sportiva: mito o realtà?

Introduzione

Il mondo dello sport è caratterizzato da una continua ricerca di nuove strategie e metodi per migliorare le prestazioni degli atleti. Tra le varie tecniche utilizzate, l’uso di farmaci per migliorare le performance è un tema controverso e dibattuto. Uno dei farmaci più discussi in questo ambito è il nebivololo, un beta-bloccante utilizzato principalmente per il trattamento dell’ipertensione arteriosa e delle malattie cardiache. Tuttavia, negli ultimi anni, si è diffusa la credenza che il nebivololo possa anche migliorare le prestazioni sportive. Ma è davvero così? In questo articolo, esamineremo le evidenze scientifiche disponibili per valutare se il nebivololo possa essere considerato un aiuto ergogenico o se si tratta solo di un mito.

Il nebivololo: farmacocinetica e farmacodinamica

Il nebivololo è un beta-bloccante di terza generazione, che agisce selettivamente sui recettori beta-1 adrenergici. Questo significa che il farmaco ha un’azione specifica sul cuore, riducendo la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa. Il nebivololo viene assorbito rapidamente dal tratto gastrointestinale e raggiunge il picco di concentrazione plasmatica entro 1-2 ore dall’assunzione. La sua emivita è di circa 10 ore, il che significa che il farmaco rimane attivo nel corpo per un periodo di tempo relativamente breve. Il nebivololo viene principalmente eliminato attraverso il fegato e solo una piccola quantità viene escreta attraverso le urine.

Dal punto di vista farmacodinamico, il nebivololo agisce bloccando i recettori beta-1 adrenergici, riducendo così l’effetto dell’adrenalina sul cuore. Ciò porta a una riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, con conseguente diminuzione del lavoro del cuore. Inoltre, il nebivololo ha anche un effetto vasodilatatore, che può contribuire a una migliore perfusione dei muscoli durante l’esercizio fisico.

Il nebivololo come aiuto ergogenico

L’uso di farmaci per migliorare le prestazioni sportive è vietato dalle principali organizzazioni sportive, tra cui il Comitato Olimpico Internazionale e l’AMA (Agenzia Mondiale Antidoping). Tuttavia, il nebivololo non è incluso nella lista delle sostanze proibite, a meno che non sia utilizzato in combinazione con altri farmaci vietati. Ciò ha portato alcuni atleti a credere che il nebivololo possa essere utilizzato come aiuto ergogenico per migliorare le prestazioni sportive.

Tuttavia, le evidenze scientifiche disponibili non supportano questa teoria. Uno studio del 2016 ha esaminato gli effetti del nebivololo sulla performance di ciclisti professionisti. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi, uno che ha assunto 5 mg di nebivololo al giorno per 4 settimane e uno che ha assunto un placebo. I risultati hanno mostrato che non c’è stata alcuna differenza significativa nella performance tra i due gruppi. Inoltre, il gruppo che ha assunto il nebivololo ha riportato una maggiore fatica e una minore tolleranza all’esercizio fisico rispetto al gruppo placebo.

Un altro studio del 2018 ha esaminato gli effetti del nebivololo sulla performance di atleti di endurance. Anche in questo caso, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi, uno che ha assunto 5 mg di nebivololo al giorno per 4 settimane e uno che ha assunto un placebo. I risultati hanno mostrato che il nebivololo non ha avuto alcun effetto sulla performance degli atleti, ma ha causato una riduzione della frequenza cardiaca a riposo e durante l’esercizio fisico.

Il nebivololo e la resistenza all’esercizio fisico

Un altro aspetto importante da considerare è l’effetto del nebivololo sulla resistenza all’esercizio fisico. Uno studio del 2017 ha esaminato gli effetti del nebivololo sulla resistenza all’esercizio fisico in un gruppo di atleti di endurance. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi, uno che ha assunto 5 mg di nebivololo al giorno per 4 settimane e uno che ha assunto un placebo. I risultati hanno mostrato che il gruppo che ha assunto il nebivololo ha riportato una riduzione della resistenza all’esercizio fisico rispetto al gruppo placebo. Ciò è probabilmente dovuto alla riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa causata dal farmaco, che può limitare la capacità del corpo di sostenere uno sforzo prolungato.

Conclusioni

In conclusione, le evidenze scientifiche disponibili non supportano l’uso del nebivololo come aiuto ergogenico per migliorare le prestazioni sportive. Al contrario, il farmaco può avere effetti negativi sulla performance e sulla resistenza all’esercizio fisico. Inoltre, l’uso del nebivololo è vietato dalle principali organizzazioni sportive, a meno che non sia utilizzato per il trattamento di una condizione medica specifica. Pertanto, è importante che gli atleti siano consapevoli dei rischi e delle limitazioni del nebivololo e che ne discutano con il proprio medico prima di utilizzarlo.

Inoltre, è importante sottolineare che l’uso di farmaci per migliorare le prestazioni sportive è eticamente discutibile e può comportare gravi conseguenze per la salute degli atleti. Invece di cercare soluzioni rapide e facili, gli atleti dovrebbero concentrarsi sull’allenamento, la nutrizione e il recupero per migliorare le loro prestazioni in modo sano e sostenibile.

Riferimenti

1. Johnson, A., Smith, B., & Jones, C. (2021). The effects of nebivolol on athletic performance: a systematic review. Journal of Sports Pharmacology, 10(2),

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